Un’antica storia di tradizione, amore e impegno. La nostra.
C’era una volta …
alla corte rinascimentale di Urbino, il duca Federico da Montefeltro creatore di un clima di fermento e fioritura artistica, culturale e gastronomica.
È qui che nasce la crescia sfogliata, una tradizione che continua ancora oggi.
Farina, uova, sale, pepe e strutto sono gli ingredienti della crescia sfogliata. Il pepe e le uova erano alimenti nutrienti e preziosi che solo i nobili potevano permettersi, infatti la crescia era riservata alla corte Ducale.
La crescia che gustava Giovanni Pascoli è la stessa che possiamo gustare oggi.
Preparata a mano con pazienza, e lasciata riposare un’intera notte, veniva poi stesa con il mattarello e cotta sul Panaro. Oggi continuiamo la tradizione riproponendo lo stesso antico sapore, che sa di storia: quella della crescia sfogliata di Urbino.
Rispettiamo e proteggiamo la tradizionale ricetta della Crescia Sfogliata di Urbino.
Solo cose buone e sane
Selezioniamo materie prime eccellenti e provenienti al 100% dal territorio italiano. Tutti gli ingredienti sono genuini e controllati dal personale addetto alla qualità.
Ode alla lentezza
Chi va piano, va sano e diventa buono. La prepariamo a mano con dolcezza, pazienza e amore, così è soffice e facile da digerire.
Mani in pasta
Arrotolata a mano per darle la forma a chiocciola. Ci prendiamo cura di ogni crescia direttamente con le nostre mani.
Pensiamo in piccolo
Ci piace definirci artigiani del gusto. E in quanto tali, scegliamo di produrre pochi prodotti perché alla fine lo dice anche il proverbio: meglio pochi, ma buoni (e fatti bene).
Contro ogni artificio
Abbiamo una forte etica. Scegliamo di non utilizzare conservanti, lieviti o latte per poter sfornare così un prodotto genuino e autentico. Ecco perché la nostra Crescia Sfogliata di Urbino emana quel tipico profumo di uova fresche.
Perché ci chiamiamo “Il Panaro”?
Il Panaro è il nome del piatto in cui durante il Rinascimento veniva cotta una pietanza. Indovina quale? Sì, proprio lei. Ecco allora che quando nel 1985 abbiamo aperto il nostro primo negozietto lo abbiamo chiamato così.
Da quei giorni ne è passata di acqua sotto i ponti e crescia dentro ai forni. Siamo diventati prima un negozio un po’ più grande e poi un laboratorio. La nostra è una storia tramandata di mano in mano. Di cuore in cuore.